
Se l’ennesimo, banale, insulso, insignificante articolo su come fare belle foto ti ha fatto venire voglia di buttare via tutta la tua attrezzatura, è arrivato per te il momento di leggere
IL METODO SEP

L’unico manuale che:
SPEDIZIONE GRATUITA IN TUTTA ITALIA
Racconto un po’ snob di una notte di mezz’inverno
Ho fatto un sogno strano.
Nel sogno ero incappato per sbaglio, mentre cercavo delle notizie sul grande Kertesz, nell’articolo di Salvatore Aranzulla intitolato “Come fare foto belle”.
Non chiedermi perché google mi avesse fatto un dispetto del genere, è una di quelle cose senza spiegazione che capitano spesso nei sogni.
Nonostante non avessi alcuna intenzione di leggerlo, perché a me – fare foto belle – non è mai interessato, una forza misteriosa mi aveva costretto a sorbirmi l’articolo per intero.
Gli occhi mi bruciavano, la testa mi girava, e una vaga sensazione di nausea mi aveva preso alla bocca dello stomaco.
Non so se hai presente la scena di Arancia Meccanica, quando Alex viene condizionato al rifiuto della violenza e, per accidente, anche alla musica del suo amato Ludovico Van. Ecco, credo che il mio subconscio abbia tratto ispirazione da lì.
Arrivai al fondo dell’articolo che la testa mi scoppiava e, mentre me la stringevo forte fra le mani, presi una decisione drastica.
Non ne potevo più di consigli per fare foto belle, di suggerimenti per immagini di paesaggio mozzafiato e di tecniche per ottenere un magnifico ritratto sfocato…
Decisi quindi che avrei buttato via tutto e non mi sarei mai più voltato indietro.
Presi la mia Canon, gli obiettivi, il resto dell’attrezzatura, i miei sacri libri di Feininger, Adams e Cartier-Bresson, ma anche Koudelka, Winogrand, Friedlander e Frank. Insomma, perlustrai tutta la casa, la soffitta e la cantina, recuperando tutto quello che avevo accumulato in 30 anni di sofferta passione, ne feci un grande mucchio e mi preparai a dargli fuoco con un cerino.
Un attimo prima di farlo però, il fiammifero che avevo in mano, e che già si era consumato fino all’estremità, mi bruciò il polpastrello dell’indice destro.
Proprio quello che uso per scattare!
A quel punto mi svegliai di soprassalto, madido di sudore, con il respiro affannato e pieno di pensieri angosciosi.
Per calmarmi un po’, mi voltai verso il comodino, dove tengo sempre un bicchiere d’acqua, e il mio occhio cadde sulle bozze del manuale di Marco Scataglini aperte sulla mia scrivania per le ultime revisioni:
Il Metodo SEP
Feci un lungo respiro, pensando che in fondo, forse, c’era ancora speranza.
Abbracciai la mia Canon, mi voltai di lato, e ripresi a dormire sereno.
Che succede? A Reflex-Mania sono impazziti?
Se ci segui da un po’, sai che a noi di Reflex-Mania non piacciono i litigi e le diatribe.
Così come sai anche che qui, a Reflex-Mania, non abbiamo mai voluto fare i fotografi con la puzza sotto al naso, anzi, abbiamo sempre creduto che in fotografia c’è spazio per ognuno, basta che ci sia la passione.
Purtroppo, però, tutto il ciarpame che si legge oggigiorno su internet sta ormai facendo danni irreparabili.
Non solo, infatti, i profili Instagram pullulano di foto tutte uguali e di effetti WOW triti e ritriti, ma questa povertà di idee viene portata avanti – da molti dei suoi artefici – non con la passione di cui parlavo poche righe fa, ma con grande presunzione.
Insieme agli amici della redazione di Reflex-Mania e a Marco Scataglini abbiamo allora deciso di fare un passo epocale: mettere a disposizione il nostro Metodo SEP in formato cartaceo.
Si tratta dello stesso metodo che utilizziamo da anni nell’omonimo corso tenuto da Marco Scataglini.
Lo stesso metodo che ha permesso a centinaia di appassionati di abbandonare la mentalità del fotografo da social network per moltiplicare invece creatività, consapevolezza e risultati.
Lo stesso metodo che ha portato tanti nostri lettori a realizzare progetti che sono stati pubblicati, e alcuni di loro anche a vincere importanti premi internazionali.
Si tratta, insomma, proprio di quel Metodo SEP là: quello del mitico corso Smettere di Essere Principiante.
“Avevo voglia di sperimentare, e mi è subito parsa l’occasione giusta”
“Grazie a questo corso ho capito che c’è un altro modo di fare fotografia”
“Non ho trovato davvero nulla che non funzioni o che cambierei”
Giudizio: (5 / 5)

“Credo proprio che sia cambiato il mio modo di pensare alla fotografia.”
“[…] ho apprezzato tantissimo la capacità comunicativa di Marco Scataglini. La sua semplicità espositiva riesce a catturare l'allievo rendendolo sempre più entusiasta della partecipazione al corso…”
“Consiglierei Smettere di Essere Principiante a chiunque sia interessato ad un tipo di fotografia che definirei "non convenzionale””
Giudizio: (5 / 5)

“Mi sono sentita seguita più qui che nei corsi seguiti in aula”
“[…] mi sono fidata e per fortuna sono stata più che ricambiata”
“La conseguenza di questo modo di guardare il mondo è trovare più cose di fotografare, adesso vedo cose che una volta non percepivo proprio.”
Giudizio: (4,5 / 5)

Che cosa NON è il Manuale del Metodo SEP
Il manuale del Metodo SEP non è un corso.
Non ci sono dunque iscrizioni, non ti confronterai con i tuoi colleghi, non ci saranno dirette, non seguirai il percorso di esercitazioni, non avrai Marco che realizza con te l’editing del tuo progetto.
Per tutte queste cose, infatti, c’è il nostro CORSO SEP, disponibile ogni 6 mesi e per il quale puoi entrare in lista d’attesa andando a questa pagina.
Ma il manuale del Metodo SEP non è neanche un libro, o per lo meno, a noi non piace definirlo tale.
Perché un libro lo leggi, lo assapori, ti fa riflettere, ma raramente trasforma davvero il tuo modo di fare le cose.
Il manuale del Metodo SEP, invece, lo abbiamo creato per fare esattamente quello: trasformare radicalmente la tua maniera di vivere, vedere e realizzare lo scatto fotografico.
Alcune fotografie dei nostri corsisti





Alcune domande alle quali troverai risposta nel manuale
Quando hai iniziato a fotografare, probabilmente lo hai fatto per mera curiosità e passione, scattando e scattando senza porti troppe domande.
Mano a mano però che hai aumentato la tua conoscenza della fotografia, probabilmente hai cominciato a porti una marea di domande.
Sembrerebbe in qualche modo paradossale, ma in realtà già Socrate più di 2 mila anni fa aveva ben inquadrato la questione: più uno sa, più sa di non sapere!
Ecco allora che, nel pubblicare il manuale del Metodo SEP, uno dei nostri scopi principali è aiutare quegli appassionati che, proprio per il fatto che stanno diventando più consapevoli, hanno anche cominciato a porsi delle domande che il principiante normalmente non si fa.
- Perché una foto è ben riuscita e un’altra no?
- Perché certi scatti evocano sensazioni e idee mentre altri sono piatti e senza storia?
- Perché ci sono immagini che comunicano, inquietano, pongono domande e altre che invece sono grigie e insignificanti?
- Che cosa è la creatività e come si può migliorarla?
- Che cosa fa la differenza fra qualche scatto casualmente ben riuscito e la capacità costante di realizzare immagini di alto livello?
- Qual è il singolo elemento che distingue una foto d’autore da una dei tanti milioni di foto che si vedono in giro?
- Che cosa significa “progetto fotografico”?
- Come si impara a concepire, organizzare e realizzare un progetto?
Nel manuale del Metodo SEP, Marco Scataglini ti guiderà a trovare le risposte ad ognuna di queste domande, stravolgendo tutto quello che hai pensato e saputo finora a proposito della fotografia.

30 anni di esperienza sul campo e best seller Amazon Italia.

Fotografo professionista da più di 30 anni, Marco ha collaborato con le più importanti riviste di viaggio italiane, realizzando oltre 200 reportage.
I suoi libri sulla tecnica e cultura fotografica sono periodicamente fra i bestseller di vendita su Amazon Italia.
Insegna fotografia da più di 10 anni, e dal 2017 collabora con Reflex-Mania attraverso la rubrica di approfondimento effeventidue e la docenza nei corsi:
- SEP – Smettere di Essere Principiante
- Fotografare in Bianco e Nero: l’Arte e la Tecnica









Cosa dice di Marco chi ha già seguito un suo corso:

La passione che Marco mette si riflette in maniera assolutamente positiva sull'apprendimento.
Ti dà davvero una marcia in più.
Antonio Cometto

Vorrei fare i miei complimenti per la serietà e la disponibilità con cui Marco segue costantemente tutti gli allievi, e per i preziosi consigli che fornisce nei webinar. […] Marco riesce ad offrire opportunità per far sí che la lampadina si accenda: si fanno nuove scoperte, ci si stupisce e diverte.
Daniela B.

L'affiancamento continuo, puntuale, personale e diretto, la critica obiettiva, gli incoraggiamenti, i consigli che non si fanno aspettare e, qui devo proprio dirlo, la grande "presenza", le grandissime conoscenze e il riguardo offerti da Marco Scataglini sono impagabili.
Sergio Franzin
Che cosa impari nel Manuale del Metodo SEP
Con quasi 400 pagine di testo e più di 250 foto commentate, il Manuale del Metodo SEP è un viaggio allo stesso tempo strepitoso, intenso ed impegnativo.
Più che descrivere esattamente quello che troverai, penso sia utile dartene un assaggio attraverso alcuni dei punti principali che affronteremo insieme:
- Che cosa significa che “l’immagine sei tu”. Una fotografia non potrà che essere fredda e vuota se non viene animata dalle vibrazioni emotive del fotografo.
- Se ti chiedi quanto conta l’estetica di una immagine, in SEP lo scoprirai: nulla. Quello che importa davvero è che funzioni, che sia utile, che comunichi il messaggio per il quale è stata pensata
- Qual è il linguaggio della fotografia, e quanto è importante dire e non dire, per suscitare nel tuo pubblico la sensazione di mistero e curiosità.
- L’esercizio che qualunque buona scuola di fotografia dovrebbe far fare: andare in giro con la fotocamera ad altezza pancia e scattare a caso.
- Come costruire un archivio di emozioni. Ovvero, come mettere insieme la libreria di immagini che ti aiuterà a stimolare la tua creatività.
- L’importanza di realizzare un autoritratto “segreto”. Impara a mostrarti, almeno a te stesso, senza reticenze e con totale sincerità. Come sei adesso, come ti senti, come ti vedi dall’altra parte dell’occhio della tua fotocamera.
- Racconta il tuo mondo. Come si fa a rappresentare il proprio stato d’animo dentro una fotografia grazie all’utilizzo sapiente dell’ambiente in cui sei.
- Che cosa è L’iceberg? Una fotografia, come un romanzo, “dovrebbe raccontare solo la piccola parte visibile dell’iceberg, e sottintendere, lasciandolo intuire, il restante 90% sommerso” (H. Hemingway).
- Body language, segnali incongrui, riprese di spalle, associazioni anomale, buio, vuoto, mostrare e celare. Come esercitare espedienti ed escamotage per creare mistero e dissimulare il tuo messaggio.
- Il pilastro dell’ideazione. Perché devi pre-visualizzare l’immagine prima ancora di scattare.
- Qual è la differenza fra fotografo e pigiabottoni? Ovvero, cosa distingue chi sa che scatto vuole e sa anche come ottenerlo, da chi invece scatta e incrocia le dita.
- Perché si dice che ogni fotografia è in realtà un autoritratto? In ogni fotografia, anche senza volerlo, mettiamo sempre un pezzo di noi stessi e del nostro modo di pensare. Non mi credi? Lo vedremo insieme nel manuale.
- Che cosa è il pensiero laterale di De Bono e come puoi utilizzarlo nei tuoi scatti. Metti da parte la logica, abbraccia nuovi meccanismi, contempla l’inusuale o l’assurdo, e fatti trascinare dal lato destro del tuo cervello
- Evasione, inversione, aspirazione, distorsione, esagerazione, associazione. 6 tecniche per stimolare il tuo cervello destro in fotografia.
- Quali idee funzionano meglio in fotografia? Ti do un suggerimento: a un fotografo non servono idee astratte, ma idee visuali, che possano diventare fotografie.
- Informare od alludere? La doppia funzione del linguaggio fotografico
- “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” (G.Ungaretti). Come si trasforma una poesia in una fotografia?
- Qual è l’elemento più potente a disposizione di un fotografo? Per me è ovvio: la disposizione degli elementi all’interno del campo inquadrato, ovvero l’inquadratura. Ne discuteremo parecchio.
- Perché in fotografia, come nella vita, meno è meglio. Il principiante pensa che ciò che conta davvero sia cosa mettere dentro l’inquadratura, e invece …. Scopriremo che conta di più cosa NON mettere.
- Perché il primo impulso del principiante è quello sbagliato. Aggiunge e aggiunge, nella speranza che più dettagli chiarifichino il messaggio o lo rendano più completo. Vedremo che è esattamente il contrario.
- Equilibrio e sbilanciamento. Scopriamo come i pesi visivi dei singoli elementi dell’inquadratura rendono statica o dinamica una immagine.
- Luce e colore. Come usarli in maniera “psicologica” per trasferire nello scatto le sensazioni che vuoi comunicare.
- Come si legge una fotografia? Per diventare fotografi migliori ed imparare ad apprezzare la fotografia, occorre prima imparare a leggerla.
- 8 elementi fondamentali per leggere una fotografia. Luce, piani, tonalità, inquadratura, punto di vista, soggetti, struttura, dinamicità.
- Come leggere le proprie foto. Ti insegnerò a prendere le immagini del tuo archivio fotografico, sia le migliori che le peggiori, e a “leggerle” senza pietà (credimi, da se stessi si impara molto)
- Consoci la trappola dell’effetto finestra? È quella per la quale le cartoline sono delle belle immagini ma sono anche completamente insulse. Se ti piace la fotografia di viaggo e quella di paesaggio, dare addio all’effetto finestra cambierà per sempre le tue foto.
- Non buttare le fotografie sbagliate. Lo si dice da sempre, sbagliando si impara. E le foto che non ti piacciono son anche quelle che possono insegnarti di più.
- Costruisciti la tua personale galleria degli orrori. Se hai realizzato un obbrobrio, ci sarà pure una ragione. Sarà l’obbrobrio stesso a rivelartela, quando avrai imparato a guardarlo con attenzione.
- Che cosa sono le liste creative. La razionalità è noiosa e banale. Per fortuna, con un ferro da stiro, un libro e due dadi da gioco imparerai a produrre idee a non finire.
- Progettare una fotografia. Uno delle pietre angolari del manuale SEP: come si incanalano energia e idee in un flusso di lavoro che porti, alla fine, a un’immagine di senso compiuto.
- Dal bozzetto alla fotografia. Ti mostrerò quanto può essere ancora utile la vecchia tecnica dei pittorialisti, ovvero disegnare la tua foto prima di realizzarla
- Identificare il “cappotto rosso”. Quali sono i messaggi da esprimere? Quali le sensazioni che ci interessa sollecitare? Quale elemento della scena è il più adatto a veicolarle?
- Non sottovalutare l’importanza delle emozioni. Intendi riprendere un certo luogo perché lo ami o perché lo detesti? Un certo soggetto perché lo trovi attraente o perché lo trovi disturbante?
- Dai al tuo progetto delle parole chiave. Perché questo ti permette di definire il contesto in cui ti muoverai e definire le caratteristiche principali del soggetto che vuoi sottolineare.
- Chiediti perché. Perché qui? Perché ora? Perché in questa stagione? Perché con questa attrezzatura? Impara a chiarire e i perché del tuo progetto fin dai primi passi.
- Come far incontrare tecnica e creatività? Dopo aver immaginato il tuo progetto, devi assicurarti di avere le risorse tecnologiche e le capacità tecniche per realizzarlo.
- Come sceglier egli strumenti adatti. Perché non esiste la fotocamera “giusta” e quella “ideale” e come non farti distrarre dal canto delle sirene del marketing.
- Ecco i 3 passi per progettare una fotografia che funziona: identificare un tema chiaro, sfruttare le parole chiave per incanalare l’impulso creativo, adottare precise soluzioni tecniche allo scopo di esprimerlo.
- Copiare per capire. Come gli studenti di belle arti, che copiano i grandi quadri, impara a metterti nei panni dei grandi autori realizzando copie delle loro fotografie.
- Impara le virtù dei soggetti banali. Facciamo insieme l’allenamento più importante per un fotografo: vedere quello che gli altri non vedono.
- Il vero significato di successo in fotografia: quando chi guarda la tua foto non avrebbe mai notato, da solo, quello che tu hai voluto rappresentare dentro di essa.
- Quello che ancora ci insegna il grande Edward Weston. “la poesia è ovunque, altrimenti non sarebbe poesia”. Ovvero, come un soggetto molto comune può essere trasformato in una opera d’arte fotografica.
- 3 regole per maneggiare la fotocamera. Sensibilità, padronanza, fantasia
- La serie fotografica. Immaginare, ideare e realizzare una serie di foto concepite per lavorare in sinergia fra loro
- Perché distinguere: in che senso un progetto si distingue dalla fotografia singola e come nasce il principio della serie fotografica?
- I tre elementi della comunicazione: messaggio (che cosa vuoi comunicare), codice (come lo comunichi) e il canale (attraverso che mezzo lo comunichi).
- Come e perché il tema definisce la personalità e il destino di un progetto, determinandone il successo o l’insuccesso rispetto a quelle che erano le tue intenzioni
- Che cosa è una Idea Box? Come e perché una semplice scatola e dei folgi di carta possono permetterti di non perdere per strada le tue migliori idee.
- Impara a scrivere un Artist Statement. Lo trovi spesso all’inizio o alla fine di un progetto fotografico, e serve a comunicare agli altri (pubblico, critica, amici) che cosa si è voluto comunicare con quel progetto.
- Cerca di essere concreto. Sembra paradossale, ma se scegli un tema troppo astratto sarà più difficile utilizzare la tua immaginazione
- Che cosa ci insegna il marketing: perché un buon fotografo è anche un buon storyteller, ovvero sa far arrivare il suo messaggio al pubblico.
- Non pensare di prendere appunti “poi”. Nulla è efficace come un commento, una considerazione, un’idea fresca, nata sul campo e buttata giù subito, velocemente, su carta. Se sei capace, aggiungi anche degli schizzi fatti a mano.
- Come ci si protegge dal rischio di iniziare mille imprese e non portarne a termine nessuna? È la maledizione di molti, nella fotografia ma anche in altri ambiti. Fortunatamente, ci sono sistemi per difendertene.
- Qual è il segreto di un progetto che viene portato avanti? Se scegli te stesso invece che le mode o la popolarità di questo o quel tema, sicuramente triplicherai la possibilità di finire quel che hai iniziato.
- Impara a definire i tuoi obiettivi. Ci sono tre caratteristiche che distinguono un obiettivo ben strutturato da uno confuso. Assicurati che i tuoi obiettivi le abbiano tutte e 3.
- “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un primo passo”. Impara a scomporre il tuo progetto in tanti piccoli progetti più piccolo, e fai l’indispensabile passo di iniziare.
- Non gettare le idee. Se hai molte idee, quando ne hai scelta una da seguire non cancellare tutte le altre. Impara che “c’è sempre un altro progetto che ti attende”.
- Fai fatica a finire un progetto? Molti fotografi non riescono mai a terminare quanto hanno iniziato, perché se non la decidi, la fine non arriverà mai. Ci sono modi per aiutarti a farlo.
- Portfolio. Perché è il primo traguardo che devi imparare a raggiungere, e perché 20 foto è il limite massimo a cui devi puntare.
- Che cosa può insegnarti il cinema. Fotografia e cinema vengono chiamati da alcuni “i gemelli diversi”. Vediamo cosa ti può insegnare la settima arte (e soprattutto i B-Movies).
- Come cimentarsi nel progetto fotografico per eccellenza. Tra le molte idee che è possibile mettere in campo un racconto fotografico, quella del viaggio è la più diffusa. Vediamo insieme come uscire dalla banalità delle foto di una vacanza.
- Il filo rosso. Qual è la vera differenza fra un’accozzaglia di immagini e un racconto fotografico?
- Sei finito in un vicolo cieco? Capita a tutti, non ti preoccupare. Quando capita a me, io utilizzo 7 metodi molto buoni per superare l’impasse.
- L’utilità del limite. Chi l’ha detto che l’arte non deve avere limiti? Un quadro, come un fotogramma, per esempio, cominciano proprio con il limite della cornice. Vediamo allora come puoi volgere i limiti a tuo favore.
- Dai forma al tuo lavoro! La differenza fra un diamante grezzo e uno intagliato c’è, e si vede. Si può dire lo stesso di una serie di fotografie, almeno fino a quando non impari a tagliarle nel modo giusto.
- I principi generali per scegliere le immagini. Hai il tuo mucchietto di immagini che ti è costato tempo e fatica. E ora? Come si fa a scegliere quelle giuste?
- Foto di apertura. Quali sono le 3 caratteristiche che deve avere la prima foto del tuo progetto?
- Lo sapevi che la sabbia del Sahara non è giallo oro? Certe aspettative del pubblico finiscono per influenzare al fotografo, puoi difendertene o volgere la cosa a tuo vantaggio.
- E ancora tante, tante, tante cose in più.
Le stesse idee, metodi e strategie che hanno guidato i 30 anni di carriera professionale di Marco Scataglini e che ora guidano centinaia di fotografi che hanno imparato i loro segreti da lui.
SE COME CENTINAIA DI ALTRI PRIMA DI TE NON VEDI L' ORA DI AVERE LA TUA COPIA DEL METODO SEP APERTA SUL COMODINO,
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